martedì 26 luglio 2016

No al sondino nasogastrico

In alcuni interventi chirurgici (fortunatamente non in tutti) è previsto il posizionamento del sondino nasogastrico: il razionale sarebbe che a seguito dell'anestesia generale il paziente presenta un ileo funzionale post-operatorio, quindi il sondino servirebbe a prevenire la distensione gastrica e il vomito. 

Inoltre negli interventi di chirurgia colica servirebbe a proteggere l'anastomosi riducendo il rischio di deiscenze.

A pensarci il ragionamento fila... quindi, nonostante la maggiore incidenza di febbre, atelettasia, pneumopatia, vomito, reflusso gastroesofageo legata all'utilizzo del SNG (Cheatham M.L. et al., 1995) è giusto mantenerlo fino alla ripresa della canalizzazione intestinale... e invece no!

Infatti una metanalisi Cochrane (Nelson R. et al) già nel 2007 ha stabilito che in assenza di decompressione nasogastrica si ha un ripristino precoce della motilità intestinale e che la sua assenza non è collegabile ad un aumento delle deiscenze anastomotiche.

Detto ciò mi chiedo... allora perchè infliggere "preventivamente" al paziente il sondino?

2 commenti:

  1. Ciao!
    aggiungo un po' di carne al fuoco anche se vado un pochino fuori tema...

    Nei casi in cui invece il sondino è indicato (nutrizione enterale ad esempio), la pratica comune è veramente quella giusta?
    Misurare la lunghezza di inserzione con il metodo naso-orecchio-processo xifoideo non è adeguata e non andrebbe più insegnata, ci sono invece formule per calcolare la lunghezza giusta che considerano sesso, altezza e distanza naso-ombelico [1].
    Far deglutire il paziente? secondo alcuni studi non è solo inutile, ma aumenta il discomfort e riduce le possibilità di successo [2].
    Una volta posizionato, insufflare aria nel sondino e auscultare il rumore prodotto è assolutamente inaffidabile e sconsigliato da tutte le linee guida. I metodi migliori sono l'RX del torace (gold standard) o il test del pH dell'aspirato [3,4].

    1- Santos SC. Int J Nurs Stud. 2016;61.
    2- Fan L. J Clin Nurs. 2016.
    3- Boeykens K. Int J Nurs Stud. 2014;51.
    4- Tho PC. Int J Evid Based Healthc. 2011;9.

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    1. Ciao Pietro,
      ti ringrazio per il commento che non è assolutamente fuori tema, tutto ciò che riguarda la best practice infermieristica è ben accetto.. concordo con te e visto che l'argomento meriterebbe non solo di essere trattato ma anche di essere più in risalto, se sei d'accordo mi piacerebbe aggiungerti fra gli autori del blog in modo che tu possa spiegarci meglio... Cosa ne pensi?

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