giovedì 29 settembre 2016

Divertiamoci con l'EGA



INTRODUZIONE
L’emogasanalisi (EGA) rappresenta uno degli esami fondamentali, se non quello “principe” in urgenza, poiché ci garantisce un’ottimale quadro di lettura sulla ventilazione alveolare, gli scambi gassosi, il pH ematico e l’equilibrio acido-base (EAB). In particolare l’EAB costituisce una “spia” di importanti funzioni come lo stato di idratazione (pazienti disidratati solitamente presentano un’alcalosi metabolica) e la circolazione (molte volte i pazienti in stato di shock presentano acidosi metabolica).

L’esame consiste in un prelievo arterioso a livello dell’arteria radiale, brachiale o femorale; può essere anche eco-guidato. Il sangue intero è prelevato tramite una siringa eparinata all’interno della quale non devono esservi bolle d’aria al fine di evitare un’alterazione dei valori biochimici gassosi del campione prelevato.


Si tratta di un esame estremamente frequente in ambiente ospedaliero che però cela dietro di sé un mistero per molti infermieri: come interpretare in modo corretto i dati fornitici dal “Dio” emogasanalizzatore? Questo articolo cercherà di fornire in maniera concisa e sistematica le basi per una corretta interpretazione di un referto emogas.

Prima però di adentarci nel vivo del discorso occorre fare un ripasso sulla fisiologia.

domenica 25 settembre 2016

Frequenza Respiratoria: un parametro incompreso




Tipicamente, durante la valutazione dei pazienti il parametro più sottovalutato, molto probabilmente perché non compreso, è la Frequenza Respiratoria (FR); un parametro vitale “snobbato” che invece rappresenta un’importanza cruciale in alcune situazioni cliniche.
Inquadriamo meglio quella che è la FR e successivamente i problemi che un’alterata FR può dare.


La Frequenza Respiratoria indica semplicemente il numero di atti ventilatori compiuti in un minuto dalla persona. Un atto ventilatorio (più comunemente atto respiratorio) è composto da una fase inspiratoria che è generata dall’azione dei muscoli respiratori (e talune volte dai respiratori accessori) che garantiscono l’espansione della gabbia toracica e una espiratoria, normalmente passiva, garantita dalla forza elastica accumulata durante l’inspirazione che riporta la cassa toracica alla posizione iniziale.
La frequenza respiratoria degli adulti e di 7-20 atti respiratori/minuto. I bambini respirano più velocemente degli adulti: tanto minore e l’età, tanto maggiore e la frequenza respiratoria (i valori più alti si riscontrano nei neonati). In seguito ad uno sforzo fisico, aumenta la frequenza respiratoria. Per patologie polmonari od alterazioni del respiro non di pertinenza polmonare, la frequenza respiratoria può essere aumentata o ridotta. L’aumento viene definito tachipnea, la riduzione bradipnea. Con la sola frequenza respiratoria non si può definire la qualità della ventilazione. Altri termini degni di nota sono: Ipoventilazione che indica un respiro superficiale e talune volte irregolare; Iperventilazione aumento della profondità degli atti respiratori.
Sono stati identificati inoltre alcuni tipi di respiro patologico che sono identificabili appunto dalla rilevazione corretta della FR.

domenica 11 settembre 2016

La somministrazione di EBPM: cosa raccomanda la letteratura?

Vi è mai capitato di confrontarvi con i vostri colleghi su come si esegue una iniezione sottocutanea?
A me tante volte... e nel corso degli anni ho notato come ci sia un'altissima variabilità riguardo a tanti passaggi... Incuriosita dalla cosa, smanettando su internet, ho trovato un bel po' di materiale... 

Una revisione sistematica sulla tecnica di somministrazione dell'EBPM (Franco de Campos et al, 2013) stabilisce e motiva alcuni criteri di buona pratica assistenziale come:

- Il calibro dell'ago utilizzato dovrebbe essere di piccole dimensioni (25-27 G);

- La bolla d'aria presente nella siringa pre-riempita è volta a promuovere l'emostasi nel sito di iniezione (Gomez et al, 2005);

- La regione addominale viene considerata la più idonea per la somministrazione delle EBPM, poichè contiene uno strato di tessuto sottocutaneo spesso, minimizzando il rischio di stravaso del farmaco. Si raccomanda di evitare la zona ombelicale per circa 5cm (al fine di evitare la vena ombelicale) e di evitare di eseguire le iniezioni nelle sedi di cicatrici o lividi (Kuzu, Ucar, 2001);

- Il sollevamento della plica ha lo scopo di elevare il tessuto sottocutaneo, aumentando la distanza dal muscolo sottostante;

- L'inserzione dell'ago con un angolo di 90° viene considerata la più appropriata per assicurare l'iniezione del farmaco nel sottocute, un'inclinazione diversa aumenta il rischio di somministrazione intradermica;

- Per quanto riguarda il tempo di somministrazione, come già detto nel post Somministrazione dell'EBPM: il giusto tempo, si consiglia l'iniezione lenta (30 secondi) al fine di ridurre il dolore e l'insorgenza di ecchimosi ed ematomi.

Riassumendo quindi la tecnica corretta di iniezione sottocutanea di EBPM prevede di:

- scegliere preferibilmente la regione addominale come sito di iniezione, in alternativa l'esterno della coscia e come ultima sede disponibile la parte latero-posteriore del braccio;
- evitare di scegliere come sede di iniezione zone dolenti, che presentano lividi o ferite chirurgiche;
- utilizzare aghi lunghi non più di 8mm e di piccolo calibro (25-27 G);
- Non eliminare la bolla d'aria presente all'interno della siringa;
- Sollevare delicatamente una plica cutanea tra pollice ed indice;
- Inserire l'ago nella cute con un angolo di 90°;
- Non eseguire la manovra di Lesser;
- Mantenere la plica cutanea per tutto il tempo di somministrazione del farmaco;
- Iniettare il farmaco in 30 secondi;
- Applicare una lieve pressione sul sito di iniezione dopo aver estratto l'ago (Tamponare senza strofinare).

Uno studio osservazionale condotto in Italia (Ferri et al, 2012) su 36 infermieri ha evidenziato come in realtà vi sia elevata variabilità nella tecnica di iniezione sottocutanea di EBPM... certo il campione è troppo piccolo per poter generalizzare sull'intera popolazione... ma la mia sensazione (rispetto alla mia esperienza) mi porta a pensare che la realtà non sia poi così diversa...